Edgar Allan Poe - Il demone della perversità
Il demone della perversità
Edgar Allan Poe
Mô tả
Edgar Allan Poe (1809-1849) è stato uno dei maggiori scrittori statunitensi del suo tempo, ma fu anche poeta, critico letterario, giornalista, editore e saggista. Il suo nome è rimasto indissolubilmente legato ai suoi celebri romanzi e racconti dell’orrore e del mistero e alla sua fama di autore “maledetto”, anche se la sua produzione letteraria, piuttosto vasta, ha compreso anche racconti polizieschi, gialli psicologici e storie di fantascienza e di avventura. Fu, insieme al grande scrittore ed esoterista francese Charles Nodier, uno dei precursori del Romanticismo e del Simbolismo.Il racconto horror The Imp of the Perverse, tradotto in Italiano sia come Il demone della perversità che come Il genio della perversione, è una storia scritta in forma saggistica e pubblicata da Edgar Allan Poe nel Luglio 1845 sul Graham’s Magazine.Lo riproponiamo oggi all’attenzione dei nostri lettori nella traduzione italiana a cura di A.C. Rossi, inserita nella raccolta Perdita di fiato (ed. Bottega di Poesia, Milano, 1922).Il narratore della storia cerca di spiegare la propria teoria riguardante l'esistenza del demone della perversione, che crede induca la gente a commettere atti contro il proprio interesse. La discussione viene presentata oggettivamente in forma di saggio, anche se il narratore stesso ammette di essere una delle innumerevoli vittime del demone. Egli spiega come la condanna per omicidio che gli è stata inflitta sia diretta conseguenza di tutto questo.Il protagonista racconta di essere riuscito, dopo una lunga premeditazione, ad assassinare un uomo sostituendo una delle candele che illuminava la sua camera da letto con una candela avvelenata. Il giudice, non riuscendo a trovare alcuna spiegazione valida all'accaduto, aveva deciso di attribuire la morte alla volontà divina. Il narratore, scampato al pericolo, si trova ad ereditare tutte le sostanze della vittima. Passano gli anni, e la piacevole sensazione di averla fatta franca si inizia a trasformare in un pensiero ossessivo per l'omicida. Il genio della perversione torna a bussare nella sua testa quando, camminando per la strada, si ritrova a pensare che l'unico modo di far venire alla luce i suoi crimini è proprio un'aperta confessione. Il pensiero si fa sempre più martellante finché, senza nemmeno rendersene conto, si ritrova a confessare ogni sua colpa di fronte alla folla nella strada. Il narratore verrà quindi condannato per omicidio e morirà per impiccagione.