Il silenzio ha le mani aperte PDF
«All'alba è all'ultimo spallone della cresta, sull'imbuto grigiastro di un ghiacciaio fittamente trafilato. In alto, oltre le valli s'aprono ombre turchine di pascoli calmi, rigati di nevai. Il sole è un'ostia ferma tra lame di nubi; vi si disegna, nella fiamma, un palmizio. È da tanto digiuno, arso, leggero; la gola gradisce un ghiacciolo, altro non accetterebbe. Prima di prendere una della vie b...

Ettore Zapparoli - Il silenzio ha le mani aperte

Il silenzio ha le mani aperte

Ettore Zapparoli

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italiano
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Descrizione

«All'alba è all'ultimo spallone della cresta, sull'imbuto grigiastro di un ghiacciaio fittamente trafilato. In alto, oltre le valli s'aprono ombre turchine di pascoli calmi, rigati di nevai. Il sole è un'ostia ferma tra lame di nubi; vi si disegna, nella fiamma, un palmizio. È da tanto digiuno, arso, leggero; la gola gradisce un ghiacciolo, altro non accetterebbe. Prima di prendere una della vie battute che lo riporteranno al piano, si ferma, ed ascolta ad occhi socchiusi accordarsi i torrenti d'un versante a quelli d'un altro. Cosa cerchiamo?»(Ettore Zapparoli, Il silenzio ha le mani aperte, 1949)Il silenzio ha le mani aperte ha come protagonista Luca, un musicista che vive durante il Ventennio fascista senza aderire agli ideali del regime. Il suo vero ideale è la montagna che lo condurrà ad una presa di coscienza della situazione politica e alla decisione di schierarsi in modo sempre più deciso.  Ettore Zapparoli (Mantova, 21 novembre 1899 - Macugnaga, 18 agosto 1951) è stato un alpinista molto noto, che ha compiuto numerose ascensioni difficili nelle Alpi italiane.È stato uno dei primi alpinisti italiani a scalare il Cervino per la cresta del Leone, una delle vie più difficili sulla montagna. Scompare nel 1951 nel corso dell'ennesima scalata mentre tentava solo come sempre di risolvere il problema della diretta alla Punta Zumstein, senza dubbio la cima più pericolosa della parete est del Monte Rosa.Zapparoli è stato anche un poeta e scrittore, e ha pubblicato diverse raccolte di poesie e diari di viaggio che narrano le sue imprese alpinistiche e la sua passione per la montagna. Tra le sue opere più conosciute si possono citare "Verso l'ignoto" (1932), "Montagne che passione" (1933), "Diario alpinistico" (1942) e "Alpinismo e libertà" (1950).

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