Junkers Ju 87 - Stuka PDF
Gli "Stukas" se non si conoscevano dall'aspetto si conoscevano sicuramente dal rombo assordante e dalla furia dirompente. Lo stuka era anche famoso per “l’urlo” che emetteva lanciandosi in picchiata contro un obiettivo. in quasi tutte le versioni, infatti, era montata nel carrello una sirena che si azionava con la picchiata ed emetteva, appunto, una specie di urlo. Questo serviva a terrorizzare i ...

Mantelli - Brown - Kittel - Graf - Junkers Ju 87 - Stuka

Junkers Ju 87 - Stuka

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Gli "Stukas" se non si conoscevano dall'aspetto si conoscevano sicuramente dal rombo assordante e dalla furia dirompente. Lo stuka era anche famoso per “l’urlo” che emetteva lanciandosi in picchiata contro un obiettivo. in quasi tutte le versioni, infatti, era montata nel carrello una sirena che si azionava con la picchiata ed emetteva, appunto, una specie di urlo. Questo serviva a terrorizzare i nemici a terra e, proprio per questo, lo stuka si guadagnò una fama ancora più terribile, lo Junkers Ju 87, detto anche Stuka (in tedesco Sturzkampfflugzeug, letteralmente "aereo da combattimento in picchiata"), era un bombardiere in picchiata monomotore con configurazione alare ad ala di gabbiano rovesciata. Pur essendo stato progettato nel lontano 1933 dall'azienda tedesca Junkers GmbH, lo Stuka restò in produzione per oltre nove anni, rimanendo per tutta la durata della guerra, sostanzialmente immutato nella struttura e nella configurazione di base, prova della validità complessiva della macchina. Ne furono costruiti più di 5.700 esemplari in una decina di versioni, che combatterono su tutti i fronti. In un attacco in picchiata contro gli obiettivi terrestri il maggior difetto operativo consisteva nella violenta accelerazione laterale subita dal pilota, che non avendo a disposizione a quel tempo apposite tute a compressione differenziata sveniva al culmine dello sforzo (coincidente allo sgancio della bomba). Dunque non potendo riprendere il controllo dell’aereo finiva per schiantarsi al suolo… I progettisti tedeschi risolsero il problema progettando un sistema automatico di “ richiamo “ della barra che veniva attivato prima della picchiata, e che consentiva di riportare in quota l’aereo dopo l’attacco anche in caso di svenimento del pilota, il quale aveva dunque tutto il tempo di riprendere i sensi e il controllo dell’apparecchio.

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