Pioveva a fili lunghi, che al riverbero dei fanali parevan d’argento. La nebbia diffusa, fumosa, penetrava coi suoi aghi nel volto. Sui marciapiedi scorreva ondeggiando la infinita teoria degli ombrelli. Automobili in mezzo alla via, qualche carrozza, i tranvai colmi. Alle sei del pomeriggio il buio era fitto, in quei primi giorni del dicembre milanese.
Tre donne procedevano in fretta, a scatti, s...
Augusto De Angelis - L'albergo delle tre rose
L'albergo delle tre rose
Augusto De Angelis
1
153
Descrizione
Pioveva a fili lunghi, che al riverbero dei fanali parevan d’argento. La nebbia diffusa, fumosa, penetrava coi suoi aghi nel volto. Sui marciapiedi scorreva ondeggiando la infinita teoria degli ombrelli. Automobili in mezzo alla via, qualche carrozza, i tranvai colmi. Alle sei del pomeriggio il buio era fitto, in quei primi giorni del dicembre milanese.
Tre donne procedevano in fretta, a scatti, sembrava a folate, rompendo come potevano le fila dei passanti. Eran vestite tutte e tre di nero, alla moda di prima della guerra, coi cappellini di garza e perline. Portavano i mezzi guanti di filo e con le dita ossute della destra stringevano il manico dell’ombrello, tutte e tre con lo stesso gesto, come se levassero minacciosamente una mazza.