Andrea Ceriani - Carmina parva et alia minima
Carmina parva et alia minima
Andrea Ceriani
Descrizione
Sarebbe tanto difficile quanto riduttivo cercare di definire que-sto libro scritto da Ceriani; impossibile, poi, inquadrarlo in un gene-re letterario preciso. Il testo si presenta come una grandiosa sintesi formale della nostra letteratura, laddove l’autore spazia fra prosa e poesia creando una raccolta originalissima. Da un lato dei racconti, dall’altro delle poesie, su entrambi i versanti le tematiche sono le più svariate. L’autore sembra quasi voler sminuire questo suo pro-dotto, dandogli un titolo in cui inserisce parva e minima, ma è pro-babilmente più una definizione quantitativa che qualitativa; d’altronde, anche Catullo per parte della propria produzione parla-va di nugae, sciocchezze, insomma.Il testo risulta fruibile ai lettori di una certa sensibilità, a chiun-que voglia accostarsi a una lettura di alto livello, che tocca i mean-dri più profondi dell’intimo umano. Infatti, un solingo viandante, solo nella folla, che, casualmente, vedesse questo opuscolo abban-donato sopra una ruvida panchina di usurato legno, non si ferme-rebbe a raccoglierlo, sarebbe inutile – non ne varrebbe la pena – ma proseguirebbe deciso per la sua via. Ma se il nostro viandante, so-lingo tra la fitta, spessa e indifferente folla, spinto da misterioso e immotivato interesse, decidesse di avvicinarsi alla solitaria panchi-na, prendere con delicata mano il volume e leggerlo – o soltanto sfogliarlo – se ciò accadrà, voglia il cielo che possa trovare una pa-gina, una poesia, un verso, una parola, anche solo una sillaba che possa far fremere il suo animo e far nascere in lui desiderio di infi-nito. Il povero autore ne sarebbe contento.