Giulio Attini - Cap. VII - Al di là della vita
Cap. VII - Al di là della vita
Giulio Attini
Descrizione
Se ci si limita ad atti ripetitivi, se manteniamo le nostre abitudini e le nostre credenze, se si resta incatenati all’età giovanile e ci si lascia trasportare dal rimpianto non si accumula nessuna saggezza; e neppure si cresce. Insomma per me invecchiare può essere un’arte, da apprendere e da sviluppare. Lo sto dimostrando per iscritto nella consapevolezza che sia la conoscenza a rendere libero e affrancare l’uomo prima che… sia troppo tardi. In effetti tra le ragioni che mi hanno spinto a scrivere questo settimo e ultimo capitolo c’è la volontà di ricerca e studio dell’ambito spirituale e ultraterreno. Dalla lettura del libro di Raymond Moody “La vita oltre la vita”, mi è sempre rimasto impresso un concetto che ricorreva spesso nel racconto di coloro che avevano avuto esperienze di pre-morte ed erano tornati alla vita. Raccontando cosa avevano potuto sbirciare nell’aldilà, quasi sempre era riportata da questi “testimoni” la forte sensazione di essersi trovati sprovveduti, mancanti delle opportune conoscenze, di fronte alla nuova realtà che si era loro manifestata, unita al grande rammarico di non aver approfondito adeguatamente in vita le tematiche in materia di anima e di spirito. Hanno percepito, in sostanza, che una maggiore conoscenza li avrebbe enormemente facilitati a comprendere subito che cosa stava loro accadendo e sulla base di quali regole occorreva muoversi in quella nuova realtà.