Augusto De Angelis - Le sette picche doppiate
Le sette picche doppiate
Augusto De Angelis
Descrizione
La nebbia era così fitta che le lampade ad arco della strada e quelle dei negozi riuscivano appena ad aprirvi aloni rossastri.Alle quattro e mezzo del pomeriggio era notte.I viandanti procedevano per quanto possibile contro i muri, e i tranvai e le auto andavano a passo d’uomo con fragor sordo di campane e di claksons.I due uomini si scontrarono sulla soglia illuminata dell’albergo. Erano entrati da parti opposte; l’uno, proveniente da via Montenapoleone, aveva ridisceso e attraversato via Manzoni, l’altro da piazza della Scala s’era subito messo sul marciapiede sinistro, quello dell’albergo.Nell’atrio entrarono entrambi quasi di corsa e si urtarono. Fu allora che, guardandosi, si riconobbero.Il più piccolo e magro dei due emise un sottile fischio.— Per Giove, sono ubbriaco oppure sei tu?L’omaccione massiccio, così interpellato, mandò un sordo grugnito. Era evidente che quell’incontro non lo beava.— Piuttosto rimpannucciato, eh? – e, petulante, il primo continuò a squadrarlo, con un cattivo ghigno sulle labbra. – Non dubitare, mai visti e conosciuti!