Grazia Deledda - Il vecchio e i fanciulli
Il vecchio e i fanciulli
Grazia Deledda
Descrizione
Da cinque mesi il vecchio proprietario Ulpiano Melis cercava inutilmente un servo per il suo ovile: tutti erano alla guerra, ed i padroni che ancora ne avevano uno, si guardavano bene dal lasciarselo pigliare.Durante l’inverno, il vecchio Ulpiano aveva fatto tutto da sé, nell’ovile, ma con l’avvicinarsi della buona stagione e lo sgravarsi delle pecore, la cosa diventava sempre più difficile: ed ecco, ai primi di quaresima, come inviato da Dio, si presentò un giovine in cerca di lavoro.Era alto, con le spalle quadrate, i piedi e le mani da gigante; ma dal viso liscio, sebbene guarnito di foruncoli, quasi a metà occupato dai grandi occhi neri e dalle foltissime sopracciglia che andavano a perdersi sotto i capelli ondulati, si sarebbe giudicato un bambino. Vestiva bene, di fustagno marrone; aveva le scarpe nuove, ed uno zaino invece di bisaccia. Il vecchio Ulpiano cominciò ad interrogarlo:— Di dove sei?— Di Arbius, – rispose il giovine, guardando verso i monti dove biancheggiava come un rimasuglio di neve questo piccolo paese di pastori.— Ho un compare, ad Arbius, Francesco Stefano Farina: lo conosci?— Lo conosco. Era compare anche del mio povero padre.— Tuo padre è morto?— È morto da tre settimane: il giorno dopo è morta anche mia madre. Anche un mio fratello è morto in guerra.