Lodovico il Moro PDF
Nel 1476, il giorno di santo Stefano, era stato ucciso Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano: i congiurati, Giovanni Andrea Lampugnani, Girolamo Olgiati, e Carlo Visconti, credettero far cosa meritoria nel levare dal mondo quel principe, cui contaminava una sfrenata libidine, e talora esecrabile crudeltà: ma il popolo milanese non odiava al par di essi il suo signore; perchè egli allettava la  ple...

Giovanni Campiglio - Lodovico il Moro

Lodovico il Moro

Giovanni Campiglio

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Nel 1476, il giorno di santo Stefano, era stato ucciso Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano: i congiurati, Giovanni Andrea Lampugnani, Girolamo Olgiati, e Carlo Visconti, credettero far cosa meritoria nel levare dal mondo quel principe, cui contaminava una sfrenata libidine, e talora esecrabile crudeltà: ma il popolo milanese non odiava al par di essi il suo signore; perchè egli allettava la  plebe colle pompe, profondea tesori, mostravasi affabile tutti ammettendo alla sua presenza coloro che a lui per alcun motivo ricorrevano, e come buon parlatore li rimandava soddisfatti. E veramente questo duca, colla sua manìa di grandeggiare, avea contribuito non poco durante il suo dominio ad ingentilire i costumi; non già per lo sfoggio straordinario degli abiti che videsi nella sua corte, e per le pompe inaudite che egli mise in uso; ma perchè, seguendo l’esempio del padre suo Francesco, favorì le lettere, promosse l’arte tipografica allora recentissima, e fu egli stesso scrittore; diè incremento alla musica ch’ei sommamente amava, tenendo trenta cantori oltramontani al proprio servizio; e, della pittura pure dilettandosi, diè lavoro al pennello di molti artisti, specialmente ne’ suoi castelli di Milano e di Pavia; finalmente la città di Milano fu da lui molto abbellita, ed anche tutta di nuovo lastricata nel 1470.

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