I predatori del manoscritto perduto PDF
Una storia avvincente come un romanzo d’avventure, ma incredibilmente vera, quella del De origine et situ Germanorum, meglio noto come Germania, una delle più importanti opere storico-etnografiche dell’antichità, scritta del grande autore romano Publio Cornelio Tacito. Da quando, nel 1425, il manoscritto più antico conosciuto di questo capolavoro della classicità, incluso in un codice carolingio d...

Nicola Bizzi - I predatori del manoscritto perduto

I predatori del manoscritto perduto

Alla ricerca della Germania di Tacito

Nicola Bizzi

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Italian
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epub
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Una storia avvincente come un romanzo d’avventure, ma incredibilmente vera, quella del De origine et situ Germanorum, meglio noto come Germania, una delle più importanti opere storico-etnografiche dell’antichità, scritta del grande autore romano Publio Cornelio Tacito. Da quando, nel 1425, il manoscritto più antico conosciuto di questo capolavoro della classicità, incluso in un codice carolingio del IX° secolo, è stato individuato, dimenticato da secoli in un polveroso archivio dell’abbazia tedesca di Hersfeld, è stato al centro di una vera e propria spy story che si è protratta dal Rinascimento fino ai tempi moderni. Oggetto di una sorprendente caccia al tesoro, fin dalla sua scoperta il Codex Hersfeldensis è stato bramato e conteso da umanisti, letterati, pontefici, agenti segreti, iniziati e importanti dinastie italiane e europee, inclusa quella dei Medici di Firenze. Recuperato e portato a Roma nel 1455 per ordine del Papa Niccolò V° (il grande umanista Tommaso Parentucelli, già membro dell’Accademia Platonica Fiorentina) da Enoch d’Ascoli, singolare ed enigmatica figura di procacciatore di testi classici e di opere “perdute” per conto del Vaticano, in seguito alla morte del Pontefice e poi dello stesso Enoch, venne smembrato in tre parti e se ne persero le tracce. La parte contenente la Germania di Tacito, destinata a passare alla storia con il nome di Codice Esinate, venne riscoperta nel 1902 a Jesi, nella biblioteca del Conte Aurelio Guglielmi-Balleani. Con l’evolversi degli eventi in Europa e con l’avvento in Germania del III° Reich, la diffusione della notizia del ritrovamento del manoscritto più antico della Germania non lasciò indifferenti gli esponenti di quei circoli culturali e intellettuali che gravitavano attorno al Partito Nazional-Socialista e che erano dediti all’esaltazione, anche in chiave mistica ed esoterica, della germanicità e della presunta purezza della razza “ariana”. Promesso da Mussolini a Hitler nel 1937, dopo l’8 Settembre 1943 divenne oggetto della bramosia di Heinrich Himmler, che inviò a Jesi un battaglione di SS con l’ordine di requisirlo. Ma il manoscritto fortunatamente non venne trovato.

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